Se il motore è il cuore della moto, il telaio è lo scheletro. E se un corpo senza cuore non può vivere, senza scheletro non può camminare.
In questo articolo scopriamo insieme il telaio e le sue funzioni, ricorda di seguire BikeBlitz su Instagram!
Le funzioni del telaio
Il telaio svolge due funzioni principali: una strutturale e una “geometrica”.
Si dice che svolge una funzione strutturale poiché il telaio collega il motore, il forcellone, la forcella e tutti gli altri elementi che costituiscono la moto.
Mentre si dice che svolge una funzione geometrica perché le sue forme e le sue quote permettono di creare il telaio perfetto per il tipo di veicolo richiesto (una moto da cross avrà un telaio diverso da una moto stradale).
Le “forme” del telaio
Prima di passare alle varie forme che un telaio può assumere, è doveroso specificare che la parte superiore del telaio è detta trave (che può essere monotrave, doppia trave o monotrave sdoppiata), mentre quella inferiore è detta culla.
In base al tipo di moto, l’utilizzo che se ne andrà a fare, i costi ed altre mille variabili, i telai assumono diverse forme:
I materiali del telaio
Il materiale con cui viene costruito il telaio è di fondamentale importanza per determinarne la rigidezza. Infatti più un telaio risulta essere rigido e più sarà adatto per un uso sportivo, mentre telai più “elastici” sono usati per un’uso turistico.
I principali materiali utilizzati sono:
- Acciaio: è il materiale più reperibile di tutti. Viene usato principalmente in tubi rotondi o rettangolari. Se quest’ultimi vengono disposti correttamente, c’è la possibilità di accoppiarli, creando un telaio estremamente rigido e stabile.
- Alluminio: a parità di peso e dimensioni, il telaio in alluminio è più rigido di quello in acciaio. Questo accade poiché l’alluminio -pesando meno dell’acciaio- ha bisogno di più materiale per “raggiungere” il peso di un telaio in acciaio (per costruire un telaio di acciaio si usano lamiere da 0.8mm di spessore, mentre per l’alluminio le lamiere sono spesse 2,5mm, più del triplo del materiale). Tuttavia realizzare un telaio in alluminio è più costoso.
- Magnesio: nonostante lo si possa definire il logico successore dell’alluminio, il magnesio è praticamente sparito dalla circolazione quando si parla di telai. Questo materiale ha scarsa resistenza all’ossidazione, è difficile da saldare e le sue caratteristiche “utili” diminuiscono all’aumentare della temperatura (non regge il calore elevato, per intenderci).
- Titanio: è il cugino “prestigioso” dell’acciaio, poiché è facilmente reperibile sotto forma di tubi. Inoltre ha una resistenza meccanica simile. Lo si vede raramente montato su una moto (stradale) perché… costa davvero molto.
- Materiali compositi: questi materiali provengono dalle recenti tecnologie aereonautiche. Si definiscono anisotropi (a seconda delle sollecitazioni ricevute, si comportano in un certo modo). Progettare un telaio in fibra composita non è la cosa più facile del mondo, infatti si deve tener conto il tipo di materiale usato (hanno tutti caratteristiche diverse), l’orientamento delle fibre ecc. D’altro canto però, se ben progettato, un telaio in materiale composito (per esempio, in carbonio), offre leggerezza e rigidità spaventose. Altra cosa spaventosa è… il prezzo.
il forcellone
Dimenticato da molti (e sconosciuto ad altrettanti), il forcellone svolge una funzione molto importante: collega la ruota posteriore al telaio, permettendo di posizionare il monoammortizzatore sul telaio stesso.
Esistono vari tipi di forcelloni, ognuno con le proprie caratteristiche:
- Forcellone tradizionale (bi-braccio). E’ il più usato in commercio e nelle competizioni. Molto facile da realizzare (poiché è simmetrico) ed è costruito principalmente in acciaio.
- Forcellone monobraccio. Essendo asimmetrico, per raggiungere le stesse capacità torsionali di quello tradizionale, deve essere particolarmente rigido. Per via della sua particolare conformazione, il disco del freno posteriore si ritrova costretto a diminuire le sue dimensioni rispetto ad un disco montato su un forcellone tradizionale.
- Forcellone cardano. La struttura è anch’essa monobraccio, ma si distingue per la trasmissione cardanica che trasmette il moto del motore alla ruota posteriore attraverso un albero di trasmissione posto all’interno del forcellone stesso (molto usato sulle BMW).
Il comportamento in curva dei forcelloni
Il forcellone tradizionale assicura una certa stabilità e precisione. Il monobraccio invece, riceve maggiori sollecitazioni, cosa che comporta un deformamento maggiore.
Questa deformazione però, spinge la moto a seguire traiettorie più ampie, riuscendo ad ottenere maggiore stabilità.
Quando il motore diventa parte integrante del telaio
A volte il motore può svolgere la funzione di collegamento dei vari componenti. Quando il motore svolge (anche) questo compito, si dice che è un “motore portante”.
Conclusioni
Per capire a fondo il comportamento della nostra moto, è necessario conoscerne tutti i dettagli. E il telaio – il suo scheletro – è un componente che è meglio non trascurare.
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Noi ci sentiamo alla prossima!