Oggi giorno siamo abituati a vedere i piloti totalmente fuori dalla moto, con una postura estremizzata ai massimi livelli per essere sempre più veloci.
Forse i più navigati si ricorderanno che non è sempre stato così. La postura in sella (come le moto e i piloti) si è evoluta nel tempo fino a diventare quella che noi tutti conosciamo oggi.
In questo articolo scopriamo insieme questo incredibile cambiamento. Ricorda di seguire BikeBlitz su Instagram!
la piega negli anni ’80
Come si può notare dalla foto, l‘angolo di piega non era così estremo e la postura del pilota contrastava l’andamento della moto.
A quel tempo le gomme non erano famose per la loro tenuta (ecco spiegato l’angolo di piega “ridotto”), e il pilota -giustamente- preferiva stare più sulla moto per evitare di sollecitarle ulteriormente. Il concetto di “uscire” con il corpo ancora non esisteva.
Questo “trend” di rimanere più sulla moto si enfatizza ancora di più negli anni ’90.
Anni ’90
Le gomme con il tempo sono migliorate, riuscendo a far aumentare l’angolo di piega.
Nonostante ciò, la tendenza a contrastare l’andamento rimane.
Mich Doohan (nella foto) è ricordato soprattutto per la sua postura “atipica”. Ma senza curarsi del fatto che sembra che stia guidando un motard al posto di una supersportiva, Mich ha vinto un sacco di gare.
Probabilmente quella postura ai tempi era redditizia…
Primi anni 2000
Le moto hanno fatto passi da gigante. Le gomme finalmente tengono di più e i piloti posso sfruttare la posizione in sella per andare più forte.
In questa foto Vale è perfettamente in linea con la moto, costruendo il primo mattoncino per la postura che oggi tutti siamo abituati a vedere.
Ma qual è stato il passaggio che da questo ha portato agli angoli di piega estremi?
Due nomi in particolare: Casey Stoner e Marc Márquez, gli ambasciatori del metodo di guida moderno.
Casey è stato il primo a “estremizzare” il concetto di uscire dalla moto. Da questa foto si può vedere come le chiappa sinistra esce fuori dalla sella, il busto va verso l’interno della curva e lo sguardo è proiettato verso l’uscita (girando bene la testa).
Nel 2013, dopo il ritiro di Casey, l’asticella viene alzata nuovamente da Marc Márquez.
Tutto il corpo è proiettato verso l’interno della curva, permettendo alla moto di girare più in fretta e con meno fatica.
L’ultimo step è il gomito a terra.
Con il gomito si è raggiunto il limite, anche perché:
A) Il gomito ingombra, e purtroppo non è rimovibile.
B) Non c’è più gomma. Letteralmente.
Ma perché la posizione in sella si è evoluta nel tempo?
I motivi principali di questo enorme cambiamento sono 3: le gomme, la potenza e… le moto in generale.
Una volta le gomme erano paragonabili a dei sassi e non avevano neanche il 50% della tenuta che hanno ora, quindi i piloti tendevano a diminuire l’angolo di piega per evitare di spiaccicarsi e contrastavano l’andamento della moto per aiutare le gomme a non cedere.
Il secondo fattore è la potenza, infatti oggi le moto hanno una potenza spropositata rispetto a quelle di 40 anni fa. Quando non erano molto potenti, la scorrevolezza in curva era la scelta più logica. Con le moto moderne invece, farla scorrere in curva può essere controproducente, perché quando stai per tanto tempo in piega non puoi accelerare (tanto). Quindi i piloti tendono a spigolare per raddrizzarla il prima possibile e dare più gas a moto dritta.
Il terzo fattore sono le moto, che hanno subito degli stravolgimenti esagerati.
Sembra quasi una sportiva omologata per la strada vero?
Tralasciando tutti i dettagli aereodinamici che hanno ora, la moto si è allungata e abbassata, è stata accorciata verso il posteriore e c’è molta più distanza dall’anteriore. Ma perché tutti questi cambiamenti?
L’anteriore è cosi distante perché si frena moooolto più forte dentro le curve, quindi c’è bisogno di più sostegno davanti. Ma a prima vista, un anteriore cosi distante può sembrare poco stabile. Per risolvere questo “problema” i piloti si sporgono verso l’interno della curva e in avanti, cosi da schiacciare ulteriormente l’anteriore e girare meglio.
conclusioni
Che viaggio eh? Chissà… magari tra qualche anno i piloti troveranno il modo di staccarsi il gomito per piegare di più…
Se questo articolo ti è piaciuto, QUI puoi trovarne altri.
Noi ci sentiamo alla prossima!!!